Cesare Leonardi, Architetto degli alberi, dalla serie Carpinus Betulus , 1962-63

Cesare Leonardi (Modena 1935), architetto, designer, fotografo, scultore, pittore, è un autorevole protagonista della cultura artistica e progettuale della seconda metà del Novecento. La complessità delle relazioni disciplinari e dei campi di applicazione attende ancora un’esaustiva disamina. Il file rouge che identifica la sua metodologia progettuale è l’approccio metadisciplinare.

La serie fotografica Carpinus Betulus è realizzata nel 1962-63 quando Leonardi frequenta la Facoltà di Architettura di Firenze, dove segue le lezioni di Adalberto Libera, Ludovico Quaroni, Leonardo Savioli, Leonardo Ricci. Raro studio iconografico sull’architettura degli alberi, dispositivo che svela il cambiamento delle forme e dei colori delle essenze arboree e delle ombre da esse proiettate nelle diverse stagioni. Le sedici stampe fotografiche a colori del progetto Carpinus Betulus appartengono al fondo Cesare Leonardi del CSAC, dove sono conservate 283 stampe fotografiche in bianco e nero e a colori realizzate dall’autore tra il 1950 e il 2002. Fotografa l’albero in un parco di Modena nelle diverse stagioni e ore del giorno e delle notte e scatta da due differenti posizioni, avvicinandosi in estate al Carpino bianco per eludere dall’inquadratura l’attiguo pergolato di angurie. Individua nella fotografia un efficace medium di elaborazione strutturale, funzionale, estetica: considera la posizione e l’allineamento dei singoli elementi, i ritmi alternati di pieni e vuoti, le luci e le ombre, le variazioni e successioni cromatiche delle essenze arboree. La ricerca sulle piante e sul verde dura anni e confluisce nel fondamentale L’Architettura degli alberi (Mazzotta 1982). Raccoglie migliaia di diapositive: il contributo dell’immagine è fondamentale. Appronta metodi di rappresentazione e tecniche di organizzazione visiva funzionali alla progettazione: lo schema in scala e in pianta della massa degli alberi nella piena maturità, i diagrammi della posizione delle ombre negli equinozi e solstizi, lo schema del mutare dei colori nelle diverse stagioni.

La cartella Carpinus Betulus (esemplare 205/300), edizioni Pari & Dispari (la casa editrice fondata da Rosanna Chiessi, uno dei luoghi del Novecento poetico in Emilia, fucina di eventi culturali e editoriali) oltre alle fotografie 30X30 oriental, numerate e firmate, include una stampa tipografica in quadricromia con le immagini disposte in sequenza. Non concepisce mai singolarmente lo scatto, ma lo progetta all’interno di una “rete”, di una catena seriale che può dare vita a “costruzioni stratificate”, e che può anche dilatarsi nello spazio e nel tempo, fotogramma dopo fotogramma. L’aggregazione delle singole forme-oggetti è indefinitamente variabile: costruisce un’articolazione strutturale che è articolazione spaziale e dinamica temporale insieme.

Un interessante sviluppo è il sistema reticolare acentrato, strumento di pianificazione territoriale, geografia di segni dove sono rispettate le leggi di formazione e trasformazione e il ritmo è dato dal combinarsi di figure inserite ad intervalli stabiliti. Il progetto “La Città degli Alberi” di Bosco Albergati – nel fondo Leonardi si conservano i materiali di documentazione (1998-2000)- presenta tutti gli elementi del sistema: il tessuto, la rete, il colore, le metamorfosi e deformazioni del sistema. È un universo polisemico percorso da connessioni e soglie, dove ogni componente è figura e sfondo, centro e rete.

Lucia Miodini