Apre al pubblico il Museo dello CSAC
Apre al pubblico il Museo dello CSAC
Centro Studi e Archivio della Comunicazione
dell’Università di Parma
Dal 23 maggio 2015
CSAC – Centro Studi e Archivio della Comunicazione
Abbazia di Valserena
Strada Viazza di Paradigna, 1 (Parma)
Sabato 23 maggio aprirà al pubblico nell’Abbazia di Valserena il Museo del Centro Studi e Archivio della Comunicazione dell’Università (CSAC), che conserva il più esteso patrimonio visivo e progettuale in Italia sul Novecento con oltre 12 milioni di materiali suddivisi in cinque sezioni: Arte, Fotografia, Moda, Progetto e Media.
Nasce un nuovo spazio multifunzionale, dove si integrano un Archivio, un Museo e un Centro di Ricerca e Didattica. Una formula unica in Italia, che mantiene e potenzia le attività di supporto all’istruzione universitaria, di organizzazione di mostre e pubblicazione dei rispettivi cataloghi (oltre 120 dal 1969 ad oggi), e di prestito e supporto ad esposizioni in altri musei (come il MoMA di New York, il Centre Pompidou di Parigi e il Tokyo Design Center).
Il Museo ospita l’esposizione permanente, in grado di rinnovarsi potenzialmente all’infinito attingendo allo straordinario repertorio visivo dell’Archivio. In occasione dell’inaugurazione, le sedici sezioni esposte nell’ampio spazio della Chiesa faranno emergere le interazioni trasversali delle sue collezioni con opere e progetti, solo per citarne alcuni, di Lucio Fontana, Giorgio Armani, Gianfranco Ferré, Achille e Pier Giacomo Castiglioni, Man Ray, Luigi Ghirri, Giò Ponti, Pier Luigi Nervi, Armando Testa, Tullio Pericoli. Chiude questo percorso la mostra monografica dedicata alla cultura figurativa e progettuale degli anni ’60 e ’70 con opere di artisti entrate nelle collezioni dello CSAC sin dai primi anni di attività, come quelle di Enrico Baj, Mario Ceroli, Luciano Fabro, Emilio Isgrò, Enzo Mari, Giulio Paolini, Michelangelo Pistoletto, Mario Schifano, Ettore Sottsass, Emilio Tadini.
La Sala delle Colonne espone parte dell’archivio della Sezione Arte con un percorso cronologico dai disegni di Mario Sironi alla Poesia Visiva mentre la Sala Ipogea, introdotta dalla Porta di Arnaldo Pomodoro e da Il Sentimento della Rivoluzione di Fausto Melotti, integra l’itinerario della scultura creato nella corte dell’Abbazia, che comprende numerose sculture di grandi dimensioni. Ai visitatori sarà offerta anche la possibilità di consultare, su prenotazione, i materiali degli archivi conservati nelle aree dell’Abbazia non aperte al pubblico.
Scarica il comunicato stampa di apertura
Per approfondire: Progetto Paradigna