Enrico Baj, Nixon Parade (Watergate) 1974

/ Nixon Parade (Watergate)

Lungo il pannello di nove metri rivestito di stoffa con motivi floreali, un folto gruppo di personaggi decorati e tracotanti sfila da destra verso sinistra, sopra un parterre di foglie e fiori di plastica. Irrequieti incedono gesticolando: sei mafiosi, Golda Meir e quindi Kissinger e Nixon –  si leggeva sul telo sovrapposto all’opera nel 1974 – “alla parata del «Columbus Day»” (ufficializzata proprio dal presidente americano nel 1971).

Al di qua del quadro, aprono e chiudono la sfilata due vessilliferi con le bandiere italiana e statunitense. Se nel precedente immediato di quest’opera, I funerali dell’anarchico Pinelli (1972), Baj aveva reso memorabili il “fatto” e la mentira  di quel 15 dicembre 1969, episodio emblema di una stagione tetra della storia italiana, ora con la Nixon Parade sono le relazioni italo-americane, il Watergate, i rapporti diplomatici internazionali ad essere resi memorandi. Con gli strumenti che gli sono propri, ovvero con il collage e l’accumulo di cordoni, frange, medaglie, alamari ed “orribili fiori” di plastica, residui tutti di una società in decadenza e con la deformazione e l’ironia, filtrate ora dalle lezioni seuratiana e soprattutto picassiana, maturate nei recenti d’après, Baj riscopre il piacere – e l’urgenza – di trascrivere reinterpretandole in immagini “le tappe della storia contemporanea”.

La storia, infatti, si esplicita soggetto dell’opera, si fa rappresentazione “grossa” e grottesca, narrazione eloquente ed inquieta come il piglio delle dramatis personae di questa parata, di questi giganti senza piedi sospesi nel vuoto. La Nixon Parade è di quel “fatto” e di quel tempo un reportage intriso di deformità, di una “mostruosità”  tutta umana; è l’immagine e insieme il racconto della caducità di un mondo, di un gusto, di una cultura.

Filomena Schettino

N.B.:

  • Alcune virgolette alte utilizzate “…” si riferiscono a citazioni,  nello specifico:
    • “fatto” < dal Manifesto della Pittura Nucleare
    • “orribili fiori” < dalla testimonianza di Baj, Comment j’ai écrit certains de mes tableaux, in cat. I grandi quadri.
    • “ le tappe della storia contemporanea” < dal saggio di Dorfles, Pittura e società nell’opera di Baj, in Ibidem.
    • “grossa” < dal saggio di Loredana Parmesani, Opera grossa, in