La Tigre di carta

dal 31 gennaio al 28 febbraio 1970

“La Tigre di Carta” è una mostra perfettamente inserita nel contesto socio-culturale promosso dall’Istituto di Storia dell’Arte dell’Università degli Studi di Parma: per la prima volta sono degli studenti (del corso di arti visive sul mondo contemporaneo dell’Università di Parma, dell’anno accademico 1968-1969) ad organizzarla ed allestirla, sorvegliati ma mai intralciati dagli insegnanti.
Essa pone in evidenza la fragilità dei castelli di carta che ci hanno costruito addosso ed invita alla riflessione, è incentrata sulla retorica della pubblicità, il mostro del nostro tempo.
L’obiettivo della mostra è quindi far riflettere il visitatore sull’effetto condizionante della pubblicità e sui suoi meccanismi di persuasione.
Il materiale sul quale hanno lavorato gli studenti è quello propinatoci da un anno di pubblicità, è la tigre di carta che ha seguito passo passo le vicende di tutti noi, in città, villeggiatura, sulle autostrade, in ogni momento della nostra vita pubblica e privata.
La mostra è ripartita in sei sezioni: alimentari, cosmesi, tecnica, detersivi, abbigliamento, cinema.
L’analisi è stata divisa in tre livelli: linguistico (di analisi strutturale), motivazionale (psicologico) e sociologico.
A livello linguistico la pubblicità viene definita come orazione retorica in cui la scritta si avvia sempre più a diventare supporto dell’immagine.
Gli esperti incaricati di reclamizzare i prodotti tengono conto del crescente sviluppo dei mezzi visivi, quali cinema, Tv, fumetti e agiscono di conseguenza sull’immagine.
L’indagine si rivolge ad individuare i motivi per i quali le persone sono portate a seguire i suggerimenti delle pubblicità. Emergono ben netta la prevalenza della componente irrazionale negli atti del consumatore, messa in rilievo dalle tecniche psicoanalitiche e l’esigenza di adeguare la personalità del prodotto a quella del pubblico cui si rivolge.
C’è infine il livello sociologico, che tende a precisare la posizione e il ruolo del fenomeno pubblicitario nella nostra società.

gli studenti  ed autori della mostra furono:
Luigi Allegri, Ermanno Bertoni, Ernesto Cavatorti, Gabriella Lusetti, Francesca Magri, Laila Marangoni, Donata Pelagatti, Gina Pedroni, Rossella Ruggeri e Silvia Testa.

Extra

venne girato e trasmesso un servizio al Telegiornale delle 13,30 inerente a questa mostra.

L’aumento esponenziale dell’attività pubblicitaria tra gli anni ’50 e ’70 ha sollevato diverse voci di contestazione. Qualche tempo prima della mostra i pittori Claudio Cavazzini e Riccardo Lumaca ebbero l’iniziativa di riempire Parma di antimanifesti per additare al fruitore attuale le caratteristiche a volte molto velenose della pubblicità.