Ross & Thomson Edinburgh, Mark Napier [1855-60]

Una carte de visite, tipo di ritratto di piccolo formato – circa 6×9 cm – che a metà dell’ottocento si afferma in tutto il mondo, incorpora la tradizione del ritratto dipinto in miniatura e si fa immagine di massa. Questa proviene da un album acquisito nel 1979 dallo CSAC su segnalazione di Luigi Ghirri, contenente altri 185 ritratti dello stesso tipo. Vi incontriamo Camillo Benso Conte di Cavour, nobili inglesi e scozzesi, ritratti nelle capitali europee e residenti a Roma o Napoli, il loro Terrier Scozzese all’ultimo grido. L’album propone quindi uno spaccato sociale della seconda metà di quel secolo ma anche una campionatura di importantissimi atelier fotografici: dello Studio Nadar di Parigi, del parigino Disderi – l’inventore della carte de visite e quindi di un’inedita dimensione industriale del ritratto, dal suo studio uscivano anche 2000 fotografie al giorno -, dei fiorentini Alinari e tanti altri. Il personaggio ritratto en travesti, Mark Napier (1798-1870), era un serissimo avvocato, Sceriffo Deputato del Dufriesshire nel 1844, scrittore di testi giuridici e biografie storiche, e ci porta all’alba della fotografia: nel 1843 viene ritratto a Oberlin in calotipia (processo con negativo su carta) da Hill e Adamson per il quadro rappresentante la “Prima assemblea generale della Libera Chiesa Presbiteriana di Scozia”. Per quel dipinto, impostato sul modello della canonica ritrattistica inglese, si sperimenta l’uso della fotografia come sostituto del disegno dal vero; il quadro andò disperso ma resta il fondo di centinaia di calotipi, ritenuti il primo ritratto fotografico di una intera comunità. Nel ritratto di Adamson Mark Napier, che incarna la figura dell’intellettuale, regge il Liber Studiorum di W. M. Turner: si accredita come cultore delle arti, ed era socio del Calotype Club di Edinburgo. In questo ritratto stampato su carta all’albumina, più tardo di almeno dieci anni, regge una gonna svolazzante –nel frattempo la fotografia ha guadagnato tempi di posa più rapidi- e nello stesso album, in un’altra carte de visite sempre presa a Edinburgo, un vezzoso ventaglio.

Paolo Barbaro e Claudia Cavatorta